26 Maggio 2022

EUROSTAT, Agenda 2030: pubblicato il report 2022 sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in Europa

Pubblicata dall’Eurostat, la Relazione di monitoraggio 2022 sui progressi compiuti dall’Unione Europea verso il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGS). Buoni i risultati ottenuti nell’ambito di: “Pace, Giustizia e Istituzioni solide”(16); “Sconfiggere la povertà”(1); “Lavoro dignitoso e crescita economica”(8); “Energia pulita e accessibile”(7); “Imprese, innovazione e infrastrutture”(9). Passi indietro nell’ambito dell’Obiettivo “Vita sulla Terra”(15).

Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, ha pubblicato il documento “Sustainable development in the European Union — Monitoring report on progress towards the SDGs in an EU context – 2022 edition, una panoramica statistica dei progressi compiuti nell’UE verso il conseguimento Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGS) di Agenda 2030.

Progressi notevoli nell’ambito del SDGs 16: “Pace, Giustizia e Istituzioni solide”

In Europa si registrano importanti progressi nell’ambito della pace e della sicurezza, migliori condizioni di accesso alla giustizia e un’aumentata fiducia nelle istituzioni. La percentuale della popolazione UE che segnala reati, violenze e vandalismo nelle proprie comunità è scesa dal 13,2 % nel 2015 al 10,9 % nel 2020. In più, la quota di cittadini UE che considerano il sistema giudiziario del proprio paese sufficientemente indipendente è aumentata di 4 punti percentuali tra il 2016 e il 2021 (dal 50 % al 54 %).

Importanti risultati anche nell’ambito degli SDGs relativi a povertà, economia e mercato del lavoro, produzione di energia pulita, promozione dell’innovazione.
  • Si segnalano performance positive nell’ambito dell’Obiettivo 1 “Sconfiggere la povertà”, sebbene i dati disponibili si si riferiscono in parte al periodo precedente la pandemia e pertanto non rendono ancora pienamente conto dell’impatto della pandemia.
  • Importanti risultati anche nell’ambito dell’Obiettivo 8 “Lavoro dignitoso e crescita economica”. Indicativo, il tasso di occupazione che nel 2021 è salito al 73,1%, superando persino il livello precedente la pandemia.
  • Dati positivi anche nell’ambito dell’Obiettivo 7 “Energia pulita e accessibile”, rispetto a cui si registra una notevole riduzione dei consumi energetici nel 2020 (meno 8 % rispetto al 2019), anche in relazione alle restrizioni alla vita pubblica e alla riduzione dell’attività economica imposte dalla pandemia. In questo scenario, l’UE è riuscita a raggiungere il suo obiettivo di efficienza energetica per il 2020 e, sulla base dei progressi compiuti finora, sembra essere sulla buona strada verso il suo obiettivo per il 2030. Inoltre, l’uso delle energie rinnovabili è cresciuto costantemente e la loro quota è raddoppiata dal 2005. Nel 2020 le energie rinnovabili rappresentavano il 22,1 % del consumo di energia finale lordo. Tuttavia, le importazioni di combustibili fossili soddisfano ancora oltre la metà della domanda di energia dell’UE e il minore consumo di energia registrato nel 2020 sarà probabilmente temporaneo.
  • Si registrano buoni progressi anche nell’ambito dell’Obiettivo 9 relativo alla promozione dell’innovazione e delle infrastrutture.
Progressi moderati nell’ambito degli SDGs relativi a “Salute e Benessere”(3); “Vita Sott’acqua” (14); “Parità di genere”(5); “Città e comunità sostenibili”(11); “Ridurre le disuguaglianze” (10); “Consumo e produzione responsabili”(12); “Istruzione di qualità”(4); “Lotta contro il cambiamento climatico”(13); “Sconfiggere la fame”(2).
Situazione in stallo per gli SDGs 17 “Partenariati per lo sviluppo sostenibile” e 6 “Acqua pulita e servizi igienico sanitari”.
Campanellino d’allarme per l’SDG 15 “Vita sulla Terra”

Negli ultimi cinque anni si è registrato un leggero allontanamento dagli obiettivi di sviluppo sostenibile relativi al Goal protezione dell’ecosistema terrestre. Le attività umane continuano ad esercitare una forte pressione sia sugli ecosistemi che sulla biodiversità. Indicativo del problema è il numero degli uccelli comuni che, dal 2000, si stima sia diminuito del 10%, sebbene negli ultimi tempi sembra stia iniziando a stabilizzarsi.

Fonte: Commissione europea