18 Marzo 2021

Aree interne e comuni montani: artigianato e MPI, principali fattori di coesione economica e sociale

L’artigianato e le micro e piccole imprese sono elementi determinanti per la coesione economica e sociale di aree interne e comuni montani, territori deboli e svantaggiati. Lo rivela lo studio Confartigianato sul peso occupazionale delle MPI manifatturiere in questi territori.

Le aree interne e le zone di montagna sono da anni segnate da un irreversibile processo di impoverimento, di spopolamento e invecchiamento della popolazione, inevitabilmente seguito da un forte indebolimento sia dal punto di vista economico, che delle infrastrutture e dei servizi.

Tuttavia, nonostante le condizioni di svantaggio infrastrutturale e socio-economico che li caratterizzano, questi territori continuano a mantenere un peso determinante sulla società italiana poiché ricchi di importanti risorse ambientali e culturali.

Non a caso, la crisi sanitaria, economia e sociale conseguente alla Covid-19 ha rilanciato il tema delle aree interne e montane dell’Italia, concepite come luoghi strategici in cui sperimentare nuovi modelli economici e sociali in grado di giovare tanto alle comunità locali, quanto allo sviluppo del Paese.

In questi territori, le attività di artigianato e le micro e piccole imprese (MPI) rappresentano fattori chiave per la coesione economica e sociale. È quanto emerge da un’analisi condotta da Confartigianato sul peso occupazionale delle MPI manifatturiere nelle aree interne e nei territori montani.

Comuni montani e aree interne

In Italia i comuni montani – comuni con altitudine non inferiore ai 600/700 metri – raggiungono quota 2.487, circa un terzo (il 31,5%) del numero complessivo di comuni (7.903) presenti sul territorio nazionale nel 2020. I comuni di montagna ospitano 7,3 milioni di residenti, pari al 12,2% della popolazione italiana.

Sul territorio nazionale le aree interne – comuni significativamente distanti dall’offerta di servizi essenziali – comprendono 4.065 comuni, pari al 51,4% del totale, e vi risiedono 12,9 milioni di cittadini, pari al 21,7% della popolazione italiana.

In Appennino – area che si estende dalla Liguria alla Sicilia e caratterizzata dalla presenza di oltre due mila comuni – risiedono 9,3 milioni di abitanti che rappresentano il 15,6% della popolazione italiana, l’equivalente dei residenti nelle prime 13 metropoli e città italiane.

Il peso occupazionale delle MPI manifatturiere

Nei comuni montani, nelle aree interne e in Appennino si osserva una presenza diffusa di piccole imprese e dell’artigianato:

  • Gli addetti delle MPI attive nelle aree interne pesano per il 82% del totale, dieci punti superiore al 72% rilevato della media nazionale. Nelle aree interne sono attive 241 mila imprese artigiane, con 580 mila addetti, il 23,3% dell’occupazione di queste aree, 7,9 punti superiore al 15,4% della media dell’artigianato nazionale.
  • Nell’area appenninica sono localizzate 193 mila artigiane, con 517 mila addetti: si tratta del 19,4% dell’occupazione dell’artigianato italiano, e del 22,1% del totale addetti dell’area, 6,7 punti superiore alla quota media nazionale.