11 Marzo 2021

ISTAT – Rapporto BES 2020: la fotografia sul benessere equo sostenibile in Italia

Presentata la nuova edizione del Rapporto Bes – una fotografia sul benessere equo sostenibile in Italia, scattata attraverso l’analisi dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il Paese.

A dieci anni dall’avvio del progetto, l’Istat presenta l’ottava edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes). Il volume si basa su un sistema di indicatori arricchito di anno in anno per seguire le profonde trasformazioni che hanno caratterizzato la società italiana nell’ultimo decennio, incluse quelle più recenti determinate dalla pandemia da Covid-19.

Il potenziamento del framework

Le intense trasformazioni che hanno segnato la società italiana tanto nell’ultimo decennio, quanto nell’ultimo anno, hanno reso necessario un lavoro di arricchimento del quadro concettuale del Bes. In particolare, le principali novità hanno riguardato:

  • La formulazione di nuovi quesiti all’interno delle indagini Istat correnti (ad esempio, quesiti sulla didattica a distanza, sulla fiducia nei medici e negli scienziati – indagine Aspetti della vita quotidiana 2021).
  • La sostituzione di alcuni indicatori aggiornabili a frequenza pluriennale con altri a cadenza annuale, per migliorare la tempestività (ad esempio sulla sicurezza, sulla vulnerabilità economica delle famiglie e sull’asimmetria del lavoro familiare).
  • L’introduzione di 33 nuovi indicatori che integrano otto dei dodici domini del Bes, per un insieme complessivo di 152 indicatori.

L’integrazione dei nuovi indicatori è stata realizzata in coerenza con le linee fondamentali del programma NextGenerationEU e risponde a esigenze conoscitive specifiche, tra cui l’arricchimento delle informazioni disponibili sugli aspetti sanitari, sulla digitalizzazione, sul capitale umano (sia dal lato della formazione, sia dal lato del lavoro) e sul cambiamento climatico.

I 12 domini

Il Rapporto offre una lettura del benessere nelle sue diverse dimensioni, basata sul nuovo set di indicatori, ponendo particolare attenzione alle differenze territoriali, di genere, età e titolo di studio. Viene anche presentata un’analisi dell’evoluzione degli indicatori negli ultimi dieci anni, trasversale ai vari domini in cui è articolato il benessere:

  • Salute
  • Istruzione e formazione
  • Lavoro e conciliazione dei tempi di vita
  • Benessere economico
  • Relazioni sociali
  • Politica e istituzioni
  • Sicurezza
  • Benessere soggettivo
  • Paesaggio e patrimonio culturale
  • Ambiente
  • Innovazione, ricerca e creatività
  • Qualità dei servizi.

Il benessere equo sostenibile negli ultimi dieci anni

La fotografia scattata dal rapporto Bes 2020 mostra una situazione critica dell’andamento del benessere negli ultimi 10 anni per la maggior parte degli indicatori presi in esame. In particolare, si registra:

  • L’annullamento di 10 anni di miglioramento della speranza di vita, con la riduzione delle disuguaglianza al ribasso legata al peggioramento del Nord e la crescita delle disuguaglianze di genere a sfavore degli uomini.

  • Un miglioramento dell’istruzione, tuttavia accompagnato all’acuirsi della distanza tra Italia e Europa, sia per gli uomini che per le donne, diplomati e laureati. Cresce il divario con l’Europa anche per i NEET che risultano in aumento negli ultimi 10 anni, con un incremento più significato nel Nord, sebbene il Sud faccia ancora registrare i livelli più alti.

  • L’azzeramento di tutti i recuperi di occupazione avvenuti dopo il 2013 a causa della crisi sanitaria. Il Mezzogiorno non è ancora tornato ai livelli del 2010, mentre il Nord si colloca ad un livello lievemente superiore. Il divario territoriale è aumentato.

  • Una crescita dei lavoratori della conoscenza, tuttavia non sufficiente a colmare il gap con l’Europa, che risulta più ampio.

  • L’esplosione della povertà assoluta e l’aumento delle disuguaglianze territoriali a sfavore del Sud, sebbene nel 2020 è nel Nord che la povertà assoluta fa registrare l’incremento maggiore.

  • L’aumento dell’abusivismo edilizio sia al Nord che al Sud, con percentuali di crescita più elevati al Sud, dove i valori erano già più alti.

  • Un peggioramento delle condizioni climatiche con l’emergere di eventi estremi che si manifestano in modo sempre più frequente.

Scopri di più sul Rapporto.