In crescita il PIL, la produzione industriale, l’ occupazione e le esportazioni. Calano il fatturato dei servizi, la fiducia nelle imprese e l’occupazione giovanile. Questo è quanto emerge dalla nota Istat sull’andamento dell’economia italiana marzo-aprile 2025.
Secondo la nota Istat sull’andamento dell’economia italiana nel primo trimestre del 2025 il PIL italiano è cresciuto dello 0,3%. A trainare la crescita è l’industria. Aumentano l’occupazione e la disoccupazione giovanile.
Industria
La produzione industriale nel primo trimestre del 2025 aumenta dello 0,4%, grazie al buon andamento dei beni energetici (+1,4%) e intermedi (+0,9%).
In frenata invece i beni di consumo e strumentali. Anche le costruzioni crescono (+2,6% su base trimestrale), pur mostrando segnali di rallentamento a febbraio (+0,3% dopo il boom di gennaio).
Occupazione
L’occupazione complessiva sale dello 0,9% nel trimestre (224mila nuovi occupati), ma a marzo si registra una leggera flessione di 16mila unità, legata in particolare alla diminuzione tra le donne e gli under 35. Il tasso di occupazione resta stabile al 63%, mentre quello di disoccupazione giovanile sale al 19% (+1,6 punti percentuali).
Inflazione
L’inflazione al consumo si attesta al 2% ad aprile, in crescita rispetto a marzo (1,9%) ma inferiore alla media dell’eurozona (2,2%). A trainare il rialzo sono i beni alimentari (+3%), i servizi (+3,4%) e i trasporti (+3,4%). In calo invece i prezzi dei beni energetici, che frenano l’indice generale.
Servizi
Il settore dei servizi registra un calo del fatturato a febbraio (-1,3%), soprattutto nei comparti professionali (-3,3%), trasporti (-1,2%) e commercio (-1,3%). Parallelamente, la fiducia delle imprese cala per il terzo mese consecutivo, con segnali negativi anche tra i consumatori, preoccupati dalla situazione economica generale.
Esportazioni
Le esportazioni crescono del +1,6% nel primo bimestre 2025, trainate dai mercati UE (+2,5%) e da una forte ripresa verso gli Stati Uniti (+41,2% a marzo). In calo invece le esportazioni verso la Cina (-12,7%) e la Russia (-20,9%).
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